Tesi
Accademia di Belle Arti Macerata
Curami. Abitare il corpo
STUDENTI
Michele Augelli
DOCENTI
Daniela Leoni
Il progetto Curami nasce dalla riflessione sull’urgente necessità di esprimersi riguardo tutto quello che oggi opprime l’individuo: la velocità, la sciatteria, una riprovevole moralità.
Da questi presupposti il mondo della moda genera prodotti che, invece di essere stereotipo del bell’apparire, diventano monito sociale; occorre trovare una soluzione, andando oltre il trucco che copre il volto, per scoprire la faccia principale della società: quella del diavolo.
Fedeli a Žižek, dobbiamo tornare a trasgredire ciò che ha trasgredito senza cognizione di causa, tornando al tempo del nostro corpo, delle nostre storture.
Il progetto Curami verte sul tornare a vivere la fenomenologia e la poesia del corpo.
Il progetto invita a comprendere il vero significato della moda, la sua capacità comunicativa: nella moda il capo, entrando in contatto con il corpo, ne diventa un prolungamento.
La capsule collection Curami esalta il corpo, lo deforma, lo protegge o, ancora, gli è inutile perché testimonia il suo grado zero, ovvero il suo essere nudo.
Tornare alla lentezza, forse anche alla noia, potrebbe essere l’inizio della cura ai mali del mondo.
Da questi presupposti il mondo della moda genera prodotti che, invece di essere stereotipo del bell’apparire, diventano monito sociale; occorre trovare una soluzione, andando oltre il trucco che copre il volto, per scoprire la faccia principale della società: quella del diavolo.
Fedeli a Žižek, dobbiamo tornare a trasgredire ciò che ha trasgredito senza cognizione di causa, tornando al tempo del nostro corpo, delle nostre storture.
Il progetto Curami verte sul tornare a vivere la fenomenologia e la poesia del corpo.
Il progetto invita a comprendere il vero significato della moda, la sua capacità comunicativa: nella moda il capo, entrando in contatto con il corpo, ne diventa un prolungamento.
La capsule collection Curami esalta il corpo, lo deforma, lo protegge o, ancora, gli è inutile perché testimonia il suo grado zero, ovvero il suo essere nudo.
Tornare alla lentezza, forse anche alla noia, potrebbe essere l’inizio della cura ai mali del mondo.