Tesi
ISIA Firenze
Il Rito: A photographic process to understand tourism
STUDENTI
Stefano Dreoni
DOCENTI
Relatrice: Giulia Reali / Correlatori: Francesca Polacci, Marco Tognetti
Il Rito: A photographic process to understand tourism esplora il tema del turismo a Firenze nelle sue declinazioni storiche, semiotiche e sociologiche parallelamente a una documentazione e rielaborazione fotografica della durata di un anno.
La tesi, attraverso lo studio dei differenti elementi che compongono l’esperienza turistica, propone una visione panoramica sugli aspetti paradossali di una delle industrie pesanti del nostro paese attraverso una monografia fotografica inedita nel suo genere, la produzione di una collezione di cartoline e la realizzazione di una performance site-specific.
Il lavoro si prefigge lo scopo di evidenziare le criticità di un fenomeno centrale per l’economia nazionale ma che, allo stesso tempo, si rivela un’arma a doppio taglio per i residenti e le fasce più deboli della società.
Il progetto offre una prospettiva inusuale su uno dei simbionti per eccellenza della modernità, il sistema città e l’industria turistica.
In quanto progettisti (progettare dal francese projeter, che è dal latino tardo proiectare, gettare avanti) è nostro il compito porre in luce i prodromi di una sempre più acuta tendenza alla speculazione del bene comune e dell’interesse collettivo attraverso un design d’inchiesta sui servizi, le immagini e le tendenze culturali che, in un futuro prossimo, per necessità ambientali e sociali, ci troveremo costretti a dover ripensare.
La tesi, attraverso lo studio dei differenti elementi che compongono l’esperienza turistica, propone una visione panoramica sugli aspetti paradossali di una delle industrie pesanti del nostro paese attraverso una monografia fotografica inedita nel suo genere, la produzione di una collezione di cartoline e la realizzazione di una performance site-specific.
Il lavoro si prefigge lo scopo di evidenziare le criticità di un fenomeno centrale per l’economia nazionale ma che, allo stesso tempo, si rivela un’arma a doppio taglio per i residenti e le fasce più deboli della società.
Il progetto offre una prospettiva inusuale su uno dei simbionti per eccellenza della modernità, il sistema città e l’industria turistica.
In quanto progettisti (progettare dal francese projeter, che è dal latino tardo proiectare, gettare avanti) è nostro il compito porre in luce i prodromi di una sempre più acuta tendenza alla speculazione del bene comune e dell’interesse collettivo attraverso un design d’inchiesta sui servizi, le immagini e le tendenze culturali che, in un futuro prossimo, per necessità ambientali e sociali, ci troveremo costretti a dover ripensare.