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STUDENTI
Claudia Auricchio, Sara Rombaldoni, Monica Vecchiato

DOCENTI
Marco Tortoioli Ricci

Tvaia nasce con l’intento di mettere in relazione fra di loro, utilizzando il cibo come strumento di coesione sociale, le persone che abitano e attraversano la città di Urbino, persone che di solito non hanno occasione di conoscersi.
L’incontro con l’altro è sempre una forma di nutrimento e niente unisce più facilmente del mangiare insieme.
Stendere un drappo lungo la tavola è il primo passo per definire lo spazio d’incontro tra i commensali. Per questo abbiamo pensato di riunire simbolicamente attorno ad una tovaglia, tvaia in dialetto marchigiano, cittadini urbinati, lavoratori e studenti.
Durante gli eventi l’interazione con il cibo prende la forma di un rituale, diventando strumento di ice-breaker: ogni volta attraverso un’attività diversa i commensali sono invitati a nutrirsi simbolicamente a vicenda.
Sono state realizzate due cene vegetali tra sconosciuti: Party col porro, in cui è stata adottata la pratica del cadavere squisito per comporre collettivamente dei piatti e Impavide patate, caratterizzata dall’utilizzo di utensili sociali.
Tvaia ha ospitato inoltre due eventi comunitari: Insolite insalate, dove le persone sono state invitate a preparare e mescolare collettivamente un’enorme insalata, e Facce e focacce, un picnic urbano durante il quale è stato steso un enorme telo davanti al Palazzo Ducale, simbolo della città.
Tvaia è stato sviluppato durante il corso di metodologia della progettazione all’interno del progetto Rumore ISIA U, che tenta di coinvolgere la comunità in un nuovo sistema didattico.