Oltre la forma
Esperimenti, generativo e IA
Descrizione
L’attualità ci mette a disposizione strumenti sempre più sofisticati, che ci permettono di compiere azioni sempre più complesse in vari settori, spingendoci verso la sperimentazione e l’applicazione in diversi ambiti. Nel contesto visivo, in particolare quello tipografico, ogni avanzamento tecnologico influenza in qualche modo le forme e i sistemi visivi che rappresentano il codice fonetico. L’evoluzione della tipografia, intesa come pura forma, si osserva attraverso il mutare delle singole forme nel tempo, pur continuando a operare all’interno dello stesso sistema. Con l’avvento del digitale, le possibilità di interazione con il sistema alfabetico si ampliano, favorendo la sperimentazione e la ricerca di nuove forme per sviluppare sistemi visivi innovativi. Kimberly Elam osserva che il digitale ha consentito una nuova libertà espressiva nella tipografia, rompendo i confini tradizionali e permettendo una maggiore fluidità e sperimentazione nelle forme. « Il tratto è la manifestazione più semplice della forma nera, e ogni cambiamento nella forma nera influenza inevitabilmente la forma bianca e viceversa". » Questo concetto è fondamentale nella teoria della scrittura, dove l’interazione tra spazio positivo e negativo definisce la percezione della forma. Questa teoria con l’avvento del digitale diventa applicabile ai nuovi strumenti dello studio visivo, tra questi quello che mi affascina di più è il “generativo”, che tenta di portare avanti questa ricerca, creando nuove forme “pure” basate su rigorose regole matematiche. «“L’uso consapevole dello spazio negativo, o ‘bianco’, all’interno e attorno alle lettere è essenziale per la creazione di tipografia armoniosa e leggibile”.» Questo principio è fondamentale non solo per la tipografia ma anche per la generazione di sistemi visivi basati sul contrasto tra acceso e spento, bianco e nero, 1 e 0. Tali sistemi permettono di esplorare un infinito mondo di forme, spesso sfociando in studi affascinanti volti all’ispirazione, alla sorpresa e alla creazione di nuove forme che alimentano la creatività umana. L’uso dello spazio negativo si riflette nelle possibilità offerte dal design generativo, dove le forme vengono sviluppate tramite algoritmi matematici che considerano rigorosamente queste interazioni tra spazio positivo e negativo. Ma come si applicano queste forme generative all’evoluzione del disegno tipo- grafico? Uno strumento utile in questa ricerca puo essere l’intelligenza artificiale, che consente di rielaborare forme e apre le porte a un vasto mon- do di sperimentazioni. Ci si chiede quindi: come può essere implementato questo strumento nel processo creativo? L’intelligenza artificiale sembra trovare il suo posto soprattutto dove i limiti del design generativo diventano evidenti, ovvero nella rigidità delle regole predefinite. Essa può mediare tra le forme affascinanti dei sistemi generativi e i sistemi tipografici legati ai nostri codici fonetici, generando nuove forme applicate alla tipografia e contribuendo all’esplorazione dei codici visivi tipografici. Per scoprire la reale utilità di questi strumenti, l’unica via è la sperimentazione. Wolfgang Weingart ha sempre sottolineato l’im- portanza dell’interpretazione personale e della sperimentazione nella tipografia, e sarà proprio quest’ultima il fulcro di questa ricerca. Quali sono le implicazioni nell’utilizzo di tali strumenti? Quali sono le opinioni al riguardo? Esplorerò un’ipotesi di interazione con questo strumento, cercando di mettere in relazione la tipografia del passato con le forme più recenti del design generativo, al fine di compren- dere se l’intelligenza artificiale possa offrire input interessanti per la creazione di nuovi sistemi visivi.