Dietro la copertina. Feticcio

Progetto editoriale per magazine di arte e cultura dell'oggetto

Intelligenza Artificiale Progetto di Tesi

Descrizione

‘Dietro la copertina. Feticcio’ è una progetto di tesi che si articola su due binari (poster 1); c’è una riflessione sull’editoria indipendente, con particolare riferimento all’evoluzione contemporanea del prodotto magazine, e c’è la formulazione di un progetto editoriale, una serie di cinque magazine intorno al tema del rapporto intimo che instauriamo con gli oggetti. In una sorta di gioco di ruoli, l’oggetto dello studio si trasforma in soggetto narrante, che a sua volta ragiona su oggetti a cui abbiamo delegato il senso del reale, confondendo i piani che portano ogni obiettivo progettuale a essere anche un desiderio incarnato. Chi ascoltare?

L’elaborato di tesi principale (poster 2) propone alcuni punti di riferimento per entrare nel dibattito contemporaneo sull’editoria indipendente, registrando la crisi attuale della stessa definizione (indipendente da cosa?), riflettendo sulle conseguenze della pervasività digitale che ne ha ibridato le forme, l’intelligenza artificiale che ne modifica gli strumenti. Lo studio raccoglie le tracce dell’evoluzione del periodico d’informazione tra le pagine delle più iconiche testate della scena indipendente internazionale dell’ultimo ventennio. Gli esempi tratti da Menelique, eye magazine, migrant, Anxy, Mousse, monocle, Pie Paper, MonoKultur, Catnip, Suq, Kinfolk, Notebook, Wrap, Printed Pages sono usati come cartine al tornasole, indici del cambiamento nel rapporto con la lettura come forma di informazione e della metamorfosi della filiera editoriale.

‘Feticcio’ è il prodotto di questa riflessione (poster 3); un progetto editoriale che vuole raccontare il rapporto degli uomini con gli oggetti, che è sempre stato rapporto con il reale e insieme con il trascendente; per farlo l’idea è rimettere al centro dell’esperienza informativa il magazine, inteso come prodotto agile e dotato della “leggerezza della pensosità” evocata da Calvino nei profetici auspici delle lezioni americane. Dunque è un oggetto a parlare di oggetti, ponendosi nel doppio ruolo di vettore e interprete, contenitore e voce. Il piano è produrre 5 numeri tematici (poster 4), report dello “stato delle cose” in vari ambiti, raccontati attraverso la lente del fare creativo. Feticcio, come pedina nel tavolo da gioco della realtà, magazine di arte e informazione, o forse di arte dell’informazione. Un feticcio è anche da toccare, una mappa dell’esperienza (poster 5) ha guidato la progettazione; solo 36 pagine per numero, la soglia dell’attenzione, formato poco tascabile e tutto il calore delle carte naturali. Ogni numero è un tassello di un disegno più grande, lo scopo è proporre un modello di studio che affronti il tema, disegnando l’esperienza informativa secondo una struttura ricorrente; tre le sezioni del “mantra” dei contenuti: domande, smarrimenti, esperienze (poster 6). Il progetto propone come prototipo per contenuti e layout la realizzazione del vol.4 (poster 7), dedicato alla rete, intesa come sistema di dialogo tra oggetti, di cui siamo principalmente spettatori; dalle maschere rituali alle pietre Rai, l’idea del feticcio, si dota di intelligenza di guida dell’immateriale nei nostri destini (poster 8-10).

‘Dietro la copertina. Feticcio’ è un progetto che ammette lo smarrimento come forma contemporanea di stimolo creativo e che riflette sulla relazione umana con gli oggetti proponendo un oggetto a cui relazionarsi; la distanza tra le idee è solo funzione del desiderio. L’intelligenza non è mai artificiale, se è la misura con cui ci relazioniamo con la nostra capacità di fare mondi, invece che subirli.

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Info

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