INFINITY IN EMERGENCY
Una visione sul futuro del pianeta
Descrizione
L’epoca geologica attuale è definita dell’Antropocene, Il termine Antropocene è stato coniato, all’inizio del nuovo millennio, nell’ambito delle Scienze della Terra, per indicare una fase geologica in cui, terminato l’Olocene, il successivo periodo si connota per l’assoluta prevalenza dell’Uomo come agente formativo delle dinamiche di trasformazione della Terra) un’era in cui le attività umane hanno un impatto significativo e deleterio sui cicli bio-geo-chimici della terra. A descrivere questa nuova era è la parola: “crisi”, legata allo Stato, alle istituzioni, alla giustizia ed al sistema sanitario. Per questo motivo la nostra è un’epoca di emergenze continue che, come tali, paiono sfuggire al nostro controllo. Il progetto tesi dal titolo “Infinity in emergency” racconta una visione del futuro dominato dall’impatto degli accumuli di gas serra nell’atmosfera.
Il capo, si presenta come una scultura indossabile, e presenta elementi debordanti, ripetuti all’infinito, che esplodono dalla superficie evocando forme e motivi caotici e disorientanti, che disturbano la bellezza e la fragilità della natura, mettendo in evidenzia quanto l’intervento umano stia alterando gli equilibri geofisici. Il riscaldamento globale può essere visto come una sfida infinita, un problema che sembra senza fine se non affrontato adeguatamente. Gli elementi dell’opera, invadono lo spazio fino a creare un’esperienza immersiva, rappresentando metaforicamente come l’accumulo di CO2 e altri gas serra riempiono e alterano l’atmosfera terrestre, creando un effetto avvolgente sul nostro pianeta, causando un senso di spaesamento che genera ansia, la stessa reazione psicologica che può suscitare l’installazione a chi la osserva per la prima volta.
Il progetto ha lo scopo di testimoniare come l’arte e il design possono raccontare le complessità del nostro mondo. Per far sì che Il pianeta possa migliorare e che il concetto di ecologismo abbia ancora un senso, esso deve essere privato della sua matrice antropocentrica, che assolutizza la natura come un “altrove” metafisico da preservare, rendendo l’uomo parte dello stesso sistema appartenente alla natura che intenderebbe difendere. Per riconoscere in questa nuova era la responsabilità umana nelle trasformazioni ambientali globali, c’ è la necessità di superare la logica estrattiva e distruttiva del capitalismo, dominato dalla cultura dell’ usa e getta.
Ciò richiede un coinvolgimento attivo e personale da parte di tutti noi, per poter far fronte a questa emergenza.