PRO-DOTTO

Sistemi integrati di arredo, Servizi e comunicazione, Packaging operativo

Pressione climatica Progetto di Ricerca

Descrizione

Tutto è partito durante una conferenza di Stefano Mancuso che ironizzava sul fatto che se gli alberi si chiamassero “colonnino autogenerante ad altezza variabile per l’assorbimento dell’anidride carbonica” forse potrebbero essere presi sul serio in questa società di prodotti. L’idea è proprio quella di trasformare alcune sue intuizioni comunicative in PRO_DOTTI, trovando nella scissione della parola (Pro = in favore di, e Dotto = canale di connessione) la giusta ispirazione per guidare i partecipanti al workshop verso una progettazione etica e consapevole capace di dare vita ad un processo ideativo che parte dalle piante per risolvere le problematiche quotidiane connesse con l’ambiente in cui viviamo e che ci ospita.

Il cortocircuito esistente tra elemento naturale fatto tutto di una stessa materia biodegradabile senza alcun apporto umano e il prodotto che invece paga il pegno di essere immaginato, assemblato, distribuito all’interno del mondo antropizzato, è stato sfruttato per un confronto progettuale. Lo scopo del workshop infatti è quello di creare una sinergia tra nozioni di ispirazione vegetale e creatività. La nostra scuola di Design del prodotto è incastonata all’interno dell’Accademia di Belle Arti, di conseguenza si trova nell’opportunità di considerare il “prodotto” da svariati punti di vista che possono anche annullarne la presenza fisico-materica.

L’esperienza ha portato i progettisti a distillare l’essenza del Pro-dotto, senza costruirlo (esiste già!), immaginando sistemi e relazioni per rendere l’elemento naturale più efficiente, capace di inserirsi nell’ambiente domestico, e gestore di situazioni diverse in una visione integrata che considera l’elemento naturale come strutturale ed essenziale oltre ché esempio al quale riferirsi. Cosa possiamo imparare dagli alberi? E come possiamo mettere in pratica gli insegnamenti ricevuti? Questo è quanto ci si è proposti di analizzare con il workshop PRO- DOTTO, organizzato dall’Accademia di Belle Arti di Bologna, in collaborazione con S.e.s.a., Società Estense Servizi Ambientali, che vede coinvolto il botanico Stefano Mancuso.

Con il workshop si è creato un canale di connessione tra ciò che ha da insegnarci la natura, attraverso le ricerche e gli studi scientifici sviluppati nel campo della botanica e ciò̀ che possiamo fare noi. Ed è proprio questa la provocazione lanciata agli studenti: l’ideazione di PRO-DOTTI capaci di abbracciare l’operato delle piante per trarre da esse gli insegnamenti necessari per la realizzazione di oggetti utili a noi e all’ambiente. L’idea di partenza del workshop si ispira ad una delle principali attività degli alberi, ovvero alla loro capacità di assorbimento di molecole inquinanti, come l’anidride carbonica, depurando così l’aria. Tali progetti intercettano la sfida, sempre più stringente nel design contemporaneo, di produrre minimizzando l’impatto ambientale, a partire dai materiali che si utilizzano, alle tecnologie impiegate per la produzione, fino alla filiera di distribuzione: parametri, questi, che incontrano i modelli virtuosi perseguiti da anni da S.e.s.a., dove l’economia circolare diventa il cardine intorno al quale operare, cercando anche in questo caso un canale di connessione, “dalla terra alla terra”. 

Il progetto in breve: Qual è il nostro fine? Evitare il surriscaldamento delle case e del pianeta. Come? Piantando più alberi possibile e portando l’elemento verde all’interno delle nostre case. Le piante sono i migliori strumenti di trasformazione della CO2 in Ossigeno, e con la loro presenza abbassano il surriscaldamento del pianeta. Ci sono specie di piante più o meno efficienti. Trasformare un elemento naturale in prodotto desiderabile. Cavalchiamo il tema del Pro- dotto per distribuire capillarmente alberi.

Immagini

Video

Info

Queste pagine web sono progettate secondo i concetti del "Web Design Sostenibile" che rappresenta un approccio all'architettura dei siti web teso a minimizzare l'impatto ambientale e massimizzare l'efficienza energetica e ridurre la produzione di CO2. Si ricorda che secondo alcune stime, una semplice ricerca può generare da 1g a 10g di CO2, mentre la semplice consultazione di un sito web produce in media 1,76g di CO2 per ogni pagina visualizzata.