Walkscapes
Un esercizio sull’osservazione e l’attenzione
Descrizione
La giuria:
"Il progetto, frutto di un lavoro collettivo, restituisce originalità all’oggetto libro e, seppur realizzato a più mani, si presenta, invece, come un lavoro coerente e compiuto in sé. Il settore dell’editoria, infatti, risulta spesso carente o nell’originalità della proposta o nella relazione tra forma (testuale, di formato e cartotecnica). Viceversa il progetto proposto restituisce in chiave originale e innovativa, un tema di per sé scivoloso nel suo essere inflazionato nella trattazione in diversi ambiti (scientifico, divulgativo, didattico, economico, etc). Il progetto invece si pone come sintesi di paesaggi visivi sul tema affrontato, questo con padronanza e originalità. "
Questo è un esperimento di osservazione e traduzione visiva della città. Invito a utilizzare l’artefatto editoriale per esplorare il nostro immaginario e la forza dialogica del progetto grafico; partendo dai reperti urbani per generare una riflessione sulla contemporaneità. Design in un mondo ostile - Fare ecologia attraverso la grafica Ogni generazione sente suoi alcuni argomenti e problemi collettivi percependosi come possibile motore di cambiamento. Tuttavia sentiamo di dire che non esistono temi prioritari quando tutto è urgente; tutto, specie nelle nostre generazioni è visto come imminentemente catastrofico o almeno necessario. Inesorabile il tempo batte le lancette e ogni accadimento sembra rimandare ad un futuro incerto. In equilibrio precario tentiamo di mantenere la rotta, di trovare soluzioni e puntualmente ci ritroviamo a chiederci a che punto siamo. Non c’è più tempo e questo implica farsi carico di tenere alta l’attenzione, se si vuole mantenere un dibattito serio intorno alle questioni che riteniamo urgenti.
Graphic design is not innocent Gli oggetti grafici disseminati sul territorio ricostruiscono una cartografia del contemporaneo. Gli artefatti grafici hanno un’influenza sul gusto, sui consumi e in generale sulla collettività e l’immaginario di una società. E a loro volta ne sono profondamente influenzati. Basta osservare la loro stratificazione sui muri, i rifiuti per strada, gli sticker, le insegne, i manifesti per capire chi siamo, dove stiamo andando, quali sono le nostre preoccupazioni di specie.
Ci siamo dunque chiest* come può intervenire l* graphic designer essendo coinvolto in quanto parte di una generazione attiva e professionista di un ambito che ha una forza d’incidenza su come vediamo e assimiliamo il mondo. Cosa può fare l’oggetto libro in un discorso di sensibilizzazione? Urge una riflessione che da un lato ci pone come professionisti attenti all’impatto e alle conseguenze del proprio lavoro; e dall’altro ci impone, in quanto cittadini, una riflessione su dove stiamo andando e su cosa possiamo fare per contribuire al dibattito, per sensibilizzare, per raccogliere dati affinché si possa intervenire seriamente attraverso politiche di educazione che formino una coscienza sociale attenta. Ognuno è portatore di una consapevolezza e che ha il compito di trasmettere ad altri e stimolare alla condivisione e alla riflessione attraverso il proprio lavoro. In quest’ottica il progetto grafico si fa mediatore e portatore di un messaggio, recuperando la sua dimensione etica e funzionale non rispetta ad un prodotto ma ad un ideale e ad un problema.
Spazio, tempo sequenza - La città è un pretesto Catania è il contesto dentro cui muoversi. Il paesaggio urbano è fatto di una moltitudine di reperti: rifiuti, frammenti che possono suggerire riflessioni tra le più disparate. Percorrendola, osservandola e sezionandola in tutte le direzioni possibili. La ricerca condotta dal* student* è un lavoro di gruppo. Raccogliendo dati e idee, si è cercato di far parlare la città, di ascoltarla e ascoltarsi per progettare un volume in sedicesimo frutto delle proprie riflessioni sul territorio in relazione alle grandi questioni contemporanee. I sette volumi mantengono la propria autonomia di lettura pur facendo parte di una raccolta, qui esposta con un packaging costituito da una sovraccoperta di raccordo.